Siamo stati agli Awwwards di Valencia il 12 e 13 settembre vivendo un’esperienza ricca di insegnamenti ed emozioni, ascoltando e interagendo con le migliori realtà del web design a livello internazionale. Riportiamo qui alcuni spunti per noi interessanti e testimonianze che riteniamo di valore per come noi vediamo il settore del digital design e della comunicazione.
10.24 — Inside
Awwaards è un punto d'incontro in cui professionisti del design digitale provenienti da tutto il mondo trovano ispirazione, trasmettono conoscenze ed esperienze, si connettono e condividono critiche costruttive e rispettose.
La cosa più importante da captare è stato che le piccole agenzie non devono spaventarsi del mercato e che per loro lo spazio c’è, e non è poco. I grandi brand sono alla ricerca di progetti altamente creativi, versatili e che possono richiedere lunghi tempo di sviluppo, le agenzie molto strutturate faranno sempre più fatica a permettersi questo tipo di flessibilità. In questo le small agency sono molto forti e potranno sfruttare la crescita dell’AI per concentrarsi sulla parte d’ideazione e ricerca.
Le piccole agenzie hanno un metodo differente, questo è ciò che sostiene Claudio Guglieri di Opal, sottolineando come esse si possono occupare di progetti altamente creativi perchè hanno sotto controllo l’intero processo quasi come singoli individui. Invece, nelle grandi agenzie c’è una serie di passaggi che rendono il tutto più frammentato. L’art direction tende così a degradarsi nel percorso che va dall’ideazione alla fine dello sviluppo. Avere sotto controllo tutto il processo creativo è un vantaggio.
L’analogia più azzeccata è quella di un ritorno a scuola dopo il periodo delle vacanze estive. Tanti si conoscono già mentre per altri (come noi) è il primo giorno del primo anno, spaesati ma con quella adrenalina ed emozione che ti dà l’entrare in una nuova fase della tua vita. E proprio come a scuola, basta poco per creare piccole connessioni che poi cambieranno negli anni. Ci sono quelli di quinta che vanno a mangiare per conto loro al tavolo dei più grandi e altri in zone meno ambite, affermando comunque la loro presenza. Tutto questo però non va a delinearsi in una serie di cerchi statici ed esclusivi dal più grande al più piccolo, ma dà vita ad una community dove lo scambio è continuo e la distanza tra le parti tende ad annullarsi. Questa è sicuramente una delle cose più belle che ci portiamo a casa da questa esperienza: il concetto di community ci piace molto e ci dà la giusta spinta a miglioraci e interfacciarci con realtà differenti dalla nostra.
Olha Olianishyna di Obys Agency sostiene che alla base di tutto ci deve essere il gusto, per poter raggiungere un valore elevato nei progetti che si realizzano. Qui il gusto è inteso come qualità e studio estetico oggettivo attraverso griglie, tipografia, architettura e figure gestaltiche. Lo studio del colore, spesso sottovalutato, ha altrettanta importanza nell’andare a delineare un profilo progettuale.
Jonas Lempa di Taikonauten dice che una componente fondamentale che le agenzie devono riprendere a curare meglio è la parte dello studio e dell’ideazione di un progetto. Ad oggi, circa il 30% del tempo speso su un progetto è di ricerca e studio e ben l’70% identifica la fase di sviluppo in senso stretto. Facendosi aiutare dall’AI per accelerare le fasi successive, è possibile guadagnare tempo da destinare al pensiero e alle scelte progettuali iniziali. Ma più tempo, potrebbe voler dire più capacità di realizzare nuovi progetti? No, il tempo ulteriore deve essere investito nei progetti esistenti, migliorando la fase iniziale di briefing, idea e creatività per ottenere un miglior risultato finale.
I punti essenziali per Jean-Francois Chainè di Locomotive:
• Non cercare il cliente perfetto.
• Ascolta attivamente, non sei il migliore e devi sviluppare sempre.
• Nutri le relazioni con continuità.
• Credi di più nell’attitudine e nella costanza rispetto al talento.
• Concentrati e metti in focus la tua giornata tipo, trova il modo di renderla bella per te.
• Siate coraggiosi, tendenzialmente dite di sì.
• Non calare dall’alto gli obbiettivi della tua società, ma insegui i piaceri del tuo team.
Per Zhenya Rynzhuk, Art director di Syncronized bisogna preferire lo sviluppo di storyboards rispetto a quello di wireframes. Come fare un bel sito? Non fare un sito internet, meglio sviluppare un film, un’esperienza, uno show, un’esperienza, una conversazione.
Concludiamo con una nota sentita di Athena Tian di Yuenye:”Non smettere di sviluppare progetti che emozionino le persone.”
Grazie a tutte le realtà che realizzano lavori in grado di ispirarci e meravigliarci.